Il soprannaturale irrompe presto nella vita del futuro santo.
Fin da bambino riceve spesso visite di Gesù e di Maria; vedeva demoni e Angeli. Ma siccome pensava che tutti potessero avere queste facoltà non ne parlava con nessuno.
Dopo varie vicissitudine e scarsa salute nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a S.Giovanni Rotondo e qui sul Gargano e qui. Nel Convento di S.Maria delle Grazie. E’ qui che inizia la straordinaria avventura i taumaturgo e apostolo del confessionale. Sedici ore di confessionale al giorno per lavare i peccati e ricondurre le anime a Dio. E’ il suo ministero che attinge la propria forza dalla preghiera e dall’altare e che Padre Pio realizza non senza grandi sofferenze fisiche e morali.
Il 20 settembre 1918 riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte per 50 anni.
Nel ’40 per combattere con l’arma della preghiera la tremenda realtà della seconda guerra mondiale, P. Pio diede avvio ai gruppi di preghiera, una realtà delle ecclesiali più diffuse nel mondo. Con la realtà “Casa Sollievo della Sofferenza” essi costituiscono la sua realtà spirituale. Il segno di una vita tutta dedicata alla preghiera e contrassegnata da una ardente devozione alla Madonna.. Da Lei p. Pio si sentiva protetto nella sua quotidiana lotta contro il demonio “il cosacccio”. “Esiste una scorciatoia per il Paradiso?” gli fu domandato una volta. “Sì”, lui rispose “è la Madonna”. “Essa –diceva – è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni”. “Vorrei avere una voce cosi forte –diceva – per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la madonna”.
Lui steso aveva sempre la corona del rosario in mano. Lo recitava per intero tutti i giorni e soprattutto nelle ore notturne. “Questa preghiera –diceva – è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità”.
Il suo testamento spirituale, alla fine della vita, fu “Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il rosario”.
Molto si è scritto di lui “Farò più rumore da morto che da vivo” – La sua clientela è veramente una clientela mondiale. Perché tanta devozione per questo san Francesco del Sud?
Padre Raniero Cantalamessa lo spiega così: “Se tutto il mondo corre dietro a padre Pio – come un giorno correva dietro a San Francesco d’Assisi – è perché intuisce vagamente che non sarà la tecnica con tutte le sue risorse, né la scienza con tutte ele sue promesse di salvarci, ma solo la santità. Che è poi come dire l’amore”.
L’UOMO DI OGGI
Che cosa possiede il devoto di Padre Pio? Coloro che appartengono ai “Gruppi di preghiera” che cosa portano nella Chiesa a riguardo alla Fede la Carità, l’Eucarestia? Le reliquie, un corpo? La sindone delle sue sofferenze: Guanti, camicie, e quant’altro per ricordarlo e renderlo vivo e presente nella vita e come intercessore presso il Padre?per ricevere da lui grazie e guarigioni?
Qual è il compito spirituale di Padre Pio?
Sicuramente lasciare nel cuore dei suoi devoti una testimonianza di vita santa e offerta e di una cammino profondo e perseverante verso il Signore e con il Signore che si chiama preghiera ed Eucarestia vissuta quotidianamente.
La Messa celebrata prima e poi ascoltata come ringraziamento.
L’uomo del Tabernacolo dopo l’altare e tutta la sua vita ruota attorno a questo Tabernacolo diventando il centro di gravitazione di tutto ciò che l’aiutava ad essere nel Cristo a servizio dei fratelli.
A chi si raccomandava alle sue preghiere diceva: “Lo dirò a Gesù sacramentato, quando sarò vicino al suo Tabernacolo”. (Ep.1,217).
Vieni sempre, Gesù mio vieni,
possiedi tu solo il mio cuore. Oh se avessi infiniti cuori, tutti i cuori del cielo e
della terra, anche il cuore della Madre tua, tutti tutti li offrirei a Te.
Gesù mia dolcezza mio amore amor che mi sostiene, grazie…arrivederci. (Diario 54)
CHE COSA CERCA IL CREDENTE QUANDO CERCA, PREGA E SI RIVOLGE A P.PIO?
Un soffio di vita nuovo. Un desiderio grande di diventare vero testimone del Cristo.
Un missionario senza frontiere. Un paniere di felicità per saziare i poveri del mondo.
Ripercorrere un cammino di santità vissuto e consumato sotto e sulla Croce non lasciando mai solo il “Diletto” “L’Amore” il Consolatore, la Verità e Vita senza fine.
P. Pio è stato e continua a testimoniare nella Chiesa la sua obbedienza umile e sottomessa fino a nascondersi dal volto “degli uomini” per rimanere per sempre alla sua presenza. Diventare solo vittima di espiazione e di consolazione. Diventare altare del mondo sul quale sacrificare, e consumare, il peccato e la sofferenza dell’umanità. Perorare presso Dio le richieste di preghiera e di richiesta di tutti i “suoi figli spirituali”. Diventare segno di fede, di carità, a servizio della Chiesa e del regno di Dio.
P.Pio insegna ancora oggi a diventare immagine di vita nella quotidianità vivendo l’umiltà, la pazienza, il silenzio, la purezza, la carità.