.
.
VITA
Non chiedo nulla alla vita
solo che mi lasci camminare
come quelle nubi che passano
meraviglia nei cieli: non bussano, corrono,
Tingendosi dei colori delle albe
e del sole che al tramonto si chiama morte.
Vivere la mia immagine,
solo, limpido ai margini di questa vita
come una goccia di rugiada
dove si vedono riflessi
i sogni delle galassie: muoversi.
Accoglimi vita, con lo scroscio del mio pianto,
è il lungo viaggio di un pellegrino che carico di questo tempo
cerca i margini di una foresta
per rimarginare tanta fatica e tanta speranza.
Sotto questo cielo che piove luce
ascolto quel Silenzio che da millenni
crea la vita come un giardino di infinite forme.
Astri intangibili, in movimento senza guerra
sguardi infiniti di un oceano senza argini,
riposo sconfinato dove la mia vita
tocca le soglie di quel tempo
che colma di gioia ed è via al cielo.
Ho un grande amore per Te
che non si rimargina più.
Ti sento battere con dolcezza
in questo mio mondo umano e
mi riempio di luce e di speranza.
Salgo con te a miriadi di passi
per raggiungerti fino all’estremo
dove il moto diventa tranquillità ed Eternità.
Dio del mio sorridere e del mio pianto,
nel tuo cielo ho trovato il santuario
della mia adorazione e del mio coraggio.
In te ho custodito il granaio del bene degli uomini.
Porta del cielo sei tu
e io pellegrino esplodo in mille canti da intonare,
avvolto da ineffabile dolcezza.
LETTERA AL SILENZIO
Metti le mani su questo mondo
e spigola nelle sue profondità la gioia
di ritrovare ancora tesori nascosti per la tua avventura.
Non lasciare mai che il mistero che porti dentro
sia rovinato dall’esterno,
ma trova i momenti per dirti che il solco della tua anima,
che nasconde il seme,
è certezza di vita e di nascita.
Vivrai. E nessuno farà morire il tuo desiderio
di una grande semina tra gli uomini che splendono su questa terra.
Tanti colori illumineranno le profondità dei tuoi silenzi e,
come una festa di traguardi di comunione,
metterai le tue mani al servizio di un mondo
che deve ardere di pace.
Scendi più profondamente tra i desideri
dei popoli e di ogni uomo
e troverai che il seme divino
è vario per ogni esistenza,
ma tutti annunciano una primavera senza fine,
per incoronare di amore e di pace il cure di ogni vivente.
Lascia spesso il rumore delle voci
e nascondi il tuo volto tra le mani di Dio;
rivesti il tuo cammino di una discesa
tra le origini della tua forza
e imparerai a conoscere i cori
della tua armonia e della tua felicità.
L’uomo ricco di tante faccende
non potrà mai portare
una corona di gioielli e di fratelli,
ma sempre, inciampando sui corridoi delle sue corse,
non arriverà a vedere e adorare
l’icona della sua storia vera.
Lasciami ancora a lungo qui con Te,
Silenzio e Armonia
e non permettere che niente squilli di chiamate
per rubarmi la pace della Tua presenza
e del dono della Tua adorazione.
Forza di comunione e di calore,
farai camminare i giorni delle mie stagioni e,
come sogno diventato realtà,
sarai per me una certezza di giganteschi frutti
per il mio viaggio e la mia ricerca.
Sono entrato con dolcezza nella stanza del Tuo Santuario,
che è la vita legata ai sogni di grandi avventure, e Tu,
come Padre di ogni Carezza,
mi hai detto che la profondità del Tuo mistero
e la gloria della Tua grandezza
abitava tra le vette,
dove si respira la luce delle Tue immagini,
che sono gli uomini che Ti hanno raggiunto.
Regala, Signore, a questo secolo di uomini,
un tabernacolo di adorazione
e la lampada che arde sia la luce che Tu doni
come segno della Tua presenza,
per dire all’uomo che un dialogo profondo annuncia
la risurrezione di una vita che adora l’immagine di Dio
su ogni uomo che è creatore e portatore di salvezza.
Nessun commento:
Posta un commento